La Chiesa Cristiana Evangelica ADI di Pesaro auspica fraterni auguri e saluti in Cristo per un benedetto 2014, che il Signore Cristo Gesù possa farvi prosperare ed abbondare. E’ a questo proposito che siamo invitati a contemplare Cristo e non gli uomini, la Bibbia ci ricorda che possono accadere dei gravi pericoli se distogliamo lo sguardo da Gesù, anche Pietro quando smise di guardare il Signore mentre camminava sull’acqua affondò tra le onde del mare in tempesta. (Matteo 14:30) “Poiché questa è la volontà del Padre mio: che chiunque contempla il Figlio e crede in lui, abbia vita eterna; e io lo resusciterò nell’ultimo giorno”. (Giovanni 6:40) La parola che prenderemo in esame è la parola contemplare, la traduzione del termine greco indica la contemplazione calma e continua di un oggetto che rimane di fronte allo spettatore. Quindi non uno sguardo assente o semplicemente curioso, ma uno studio serio di ciò che si trova davanti agli occhi, fatto con interesse, persistenza e da vicino. Credo che tutti noi ricordiamo la storia di Zaccheo, quest’uomo che cercava di vedere chi fosse Gesù e che, per fare questo, salì su un sicomoro (albero), “Quando Gesù giunse in quel luogo, alzato gli occhi, lo vide e gli disse: Zaccheo, scendi, presto, perché oggi devo fermarmi in casa tua" (Luca 19:5). Il Signore Gesù, che ben conosceva il bisogno delle anime, disse a Zaccheo di scendere subito, in fretta, perché non doveva accontentarsi di una contemplazione furtiva, momentanea, passeggera e da una certa distanza, no, doveva contemplare il Cristo da vicino e non di nascosto, affinché da quell’incontro personale Zaccheo riconoscesse di essere un peccatore perduto bisognoso di salvezza.
La parola dettaglio significa minimo particolare, anche la nostra carta di identità ci ricorda la voce “segni particolari”, a significare qualcosa che possa contraddistinguerci degno di nota, ma anche davanti a Dio e nella vita Spirituale i piccoli e minimi dettagli sono importanti.Un giorno il Signore si rivolse a Geremia: “La Parola del Signore mi fu rivolta in questi termini: <<Geremia, che cosa vedi?>> Io risposi: <<Vedo un ramo di mandorlo>>. E il Signore mi disse <<Hai visto bene, poiché vigilo sulla mia Parola per mandarla ad effetto>>. La Parola del Signore mi fu rivolta per la seconda volta: <<Che cosa vedi?>> Io risposi: <<Vedo una gran pentola che bolle e ha la bocca rivolta dal settentrione in qua>>”(Geremia 1:11/13).Ora non considereremo i versetti in esame nel loro significato profetico e come influenzarono l’intero ministero e servizio di Geremia, ma vorremmo concentrarci sul modo di come Dio si rivolse a Geremia, usando dei piccoli dettagli, particolari, nei quali Geremia avrebbe dovuto cogliere le indicazioni del Signore, proprio attraverso il ramo di mandorlo e la gran pentola che bolle. In entrambe le visioni, sia nel primo caso in cui la risposta di Dio fu specifica, sia nel secondo in cui era sottintesa, il Signore rispose: <<Hai visto bene…>>.<<Che cosa vedi?...Hai visto bene>>; è importante che cosa noi vediamo, la visione che abbiamo delle cose di Dio.
Lo scricciolo australiano insegna ai suoi pulcini uno speciale richiamo da usare quando hanno fame. Nulla di strano, se non fosse che ciò avviene quando i pulcini non sono ancora nati. Un esemplare di scricciolo fatato australiano è l’autore del brillante "trucco" di insegnare una password per il cibo ai propri figli. A stare al mondo si impara da piccoli, anzi, da piccolissimi: i pulcini di scricciolo fatato australiano, un uccello dell'ordine dei passeriformi, apprendono la parola d'ordine per la richiesta di cibo ai genitori sin da dentro l'uovo. Prima ancora della schiusa, la madre insegna loro un richiamo inconfondibile che significa "nutrimi!" e che dovranno usare ogni volta che saranno affamati. Questa strategia servirebbe ad aggirare gli inganni del cuculo, le cui uova vengono deposte, come parassiti, nei nidi degli scriccioli (e di altri pennuti) per essere nutrite a sbafo e a scapito dei figli legittimi, le cui uova vengono sbalzate via dal nido. Gli ornitologi sanno da tempo che gli scriccioli sono in grado di distinguere i propri pulcini dagli intrusi grazie a un tipico cinguettio. Un gruppo di ricerca della Flinders University di Adelaide (Australia) ha voluto verificare se l'apprendimento dei canti identificativi sia dettato dalla genetica o se si tratti di un'abilità trasmessa dai genitori. Gli scienziati hanno così scambiato di posto le uova di 22 nidi, scoprendo che i nuovi nati avevano appreso il canto insegnato dalla madre "adottiva" e non quello della mamma legittima.
Credo che questo importantissimo versetto della Parola di Dio si possa ben collocare, a maggior ragione, nei tempi che stiamo attraversando, tempi di crisi soprattutto economica, nel campo del lavoro, in cui ditte più o meno grandi, medie e piccole, sono costrette a chiudere strozzate dalla pressione fiscale e dai debiti, molte hanno fallito, altre per non rischiare il fallimento hanno mandato i loro operai in cassa integrazione, altre aziende si sono trasferite all’estero. Conseguentemente le zone industriali che un tempo erano fiorenti, oggi sono dei cimiteri con cancelli chiusi e catenacci alle porte, che dire poi delle città o dei nostri paesi, in cui i centri storici, le vie, un tempo erano illuminate da negozi con le loro vetrine, mentre oggi molti di questi negozi hanno le saracinesche abbassate, a dimostrazione della chiusura della loro attività. Ristoranti, bar, negozi di alimentari tutti soffrono questa crisi, la gente che aveva abitudine di fare colazione al bar ora cerca di farla a casa, chi era solito andare al ristorante nel fine settimana ora le uscite sono diventate contate, per alcuni rare e altri non vanno proprio più.
"Benedetto sia il Dio e Padre del nostro Signore Gesú Cristo, che nella sua grande misericordia ci ha fatti rinascere a una speranza viva mediante la risurrezione di Gesú Cristo dai morti, per una eredità incorruttibile, senza macchia e inalterabile. Essa è conservata in cielo per voi, che dalla potenza di Dio siete custoditi mediante la fede, per la salvezza che sta per essere rivelata negli ultimi tempi. Perciò voi esultate anche se ora, per breve tempo, è necessario che siate afflitti da svariate prove, affinché la vostra fede, che viene messa alla prova, che è ben piú preziosa dell'oro che perisce, e tuttavia è provato con il fuoco, sia motivo di lode, di gloria e di onore al momento della manifestazione di Gesú Cristo. Benché non l'abbiate visto, voi lo amate; credendo in lui, benché ora non lo vediate, voi esultate di gioia ineffabile e gloriosa, ottenendo il fine della fede: la salvezza delle anime."
1Pietro 1:3-9