Un giorno, il cavallo di un contadino cadde in un pozzo. Non riportò alcuna ferita, ma non poteva uscire da lì con le sue forze. Per molte ore l’animale nitrì fortemente, disperato, mentre il contadino pensava a cosa avrebbe potuto fare. Finalmente, il contadino prese una decisione crudele: pensò che il cavallo fosse già molto vecchio e non serviva più a niente, e anche il pozzo ormai era secco e aveva bisogno di essere chiuso in qualche maniera. Così non valeva la pena sprecare energie per tirar fuori il cavallo dal pozzo. Allora chiamò i suoi vicini perché lo aiutassero a interrare vivo il cavallo. Ciascuno di essi prese una pala e cominciò a gettare della terra dentro il pozzo. Il cavallo non tardò a rendersi conto di quello che stavano facendo, e pianse disperatamente. Tuttavia, con sorpresa di tutti, dopo che ebbero gettato molte palate di terra, il cavallo si calmò. Il contadino guardò in fondo al pozzo e con sorpresa vide che a ogni palata di terra che cadeva sopra la schiena, il cavallo la scuoteva, salendo sopra la stessa terra che cadeva ai suoi piedi. Così, in poco tempo, tutti videro come il cavallo riuscì ad arrivare alla bocca del pozzo, passare sopra il bordo e uscire da lì, trottando felice.
"Gesù le disse: «Io sono la risurrezione e la vita; chi crede in me, anche se muore, vivrà; e chiunque vive e crede in me, non morirà mai. Credi tu questo?"
Giovanni 11:25-26